Recupero edificio storico tutelato danneggiato dal sisma - Amandola (FM)
Adeguamento sismico edificio con danni gravi causati dal sisma del 2016
Pubblicato il 2022-01-04
Recupero edificio storico tutelato danneggiato dal sisma - Amandola (FM)
Adeguamento sismico edificio con danni gravi causati dal sisma del 2016
Recupero edificio storico tutelato danneggiato dal sisma - Amandola (FM)
Tavole
Recupero edificio storico tutelato danneggiato dal sisma - Amandola (FM)
Adeguamento sismico edificio con danni gravi causati dal sisma del 2016
PALAZZO SERRA: evoluzione storica e caratteri architettonici
Lacquisto del palazzo da parte degli attuali proprietari risale al 1920 quando un proprietario terriero, proveniente da famiglia di antiche origini amandolesi, decise di trovare una pi idonea dimora per la sua numerosa famiglia (sette figli). La propriet fu acquistata dalla Famiglia Vitali di Amandola.
La famiglia aveva abitato dal 1700 circa in un palazzo padronale con annessa chiesetta nella frazione di Casacoletta a pochi chilometri da Amandola che, dopo lacquisto del Palazzo in Amandola, fu utilizzata come residenza estiva.
Alla morte del primo proprietario, avvenuta nel 1934, la propriet pass ai figli (due dei quali la occuparono maggiormente con le loro famiglie dividendosi due piani il 1 e il 2). Subito dopo la fine della guerra, a seguito di divisioni ereditarie, la casa fu assegnata allultimogenito, che vi abit stabilmente sino al 1970, prima con la madre e poi con la propria famiglia (moglie e 4 figli), sino al trasferimento definitivo ad Ascoli Piceno. Una porzione del primo piano fu lungamente utilizzata come studio legale.
Il Palazzo passato per successione ereditaria ai 4 figli dell′ultimogenito, attuali proprietari, che lhanno utilizzata prevalentemente durante il periodo delle vacanze estive sino al sisma del 2016.
Il palazzo posto lungo il Corso principale del Centro Storico di Amandola e nella sua configurazione attuale risale alla fine del XVIII secolo. Il palazzo ingloba al suo interno il nucleo originario medievale che si pu ricondurre al primo sviluppo urbano esterno al Castello, posto sul sovrastante colle, che rappresenta il primo insediamento urbano della citt. Partendo da unit immobiliari ben distinte, evidenziate dalla tessitura strutturale e delimitate dagli elementi portanti verticali, nel corso dei secoli con interventi di ampliamento e sopraelevazione si arriva al complesso edilizio unitario odierno.
Il nucleo originario sembrerebbe costituito da due unit immobiliari distinte, separate da uno spazio, che si potrebbe ipotizzare venisse utilizzato come collegamento esterno tra i due livelli stradali posti su piani differenti. La vicinanza con la Chiesa Collegiata (oggi sede del Museo del Paesaggio dei Sibillini) porta nel XVIII secolo alla realizzazione di un complesso edilizio destinato a residenza di una famiglia nobiliare, con importanti possedimenti terrieri nel territorio comunale. Tale operazione ha comportato la sopraelevazione dei due piani con lacquisizione anche dello spazio libero tra i due edifici di origine seicentesca. I due nuovi piani sono destinati a residenza stabile della famiglia, con grandi locali di rappresentanza posti al livello pi alto, mentre i volumi originari vengono destinati a cantine magazzini e locali di servizio allabitazione.
Lo sviluppo planimetrico recente, testimoniato dalla planimetria della levata catastale risalente alla met del secolo scorso (vedi immagine 5), confrontato con le planimetrie del Catasto Gregoriano (vedi immagini 3 e 4) evidenziano inoltre un successivo ampliamento su area pubblica del limite Sud-Ovest delledificio che, attraverso un raccordo tra gli spigoli dei corpi arretrati, riesce a recuperare al complesso locali destinati ai servizi sui vari piani e un terrazzino in copertura che, seppur di difficile accesso, permette di godere di un panorama unico dei Monti Sibillini.
I due piani di pi recente costruzione, il piano primo ed il piano nobile presentano una tipologia architettonica caratteristica dei palazzi nobiliari dellOttocento se pur adattata alledificato preesistente, tipico il salone delle feste al Piano Secondo di dimensioni considerevoli e di altezza maggiore rispetto a tutti gli altri locali, a cui si accede direttamente dalla scala o da un salottino di accoglienza per gli ospiti illustri.
Per quanto concerne gli elementi architettonici caratterizzanti ledificio, da notare come la distribuzione interna avvenga tramite una scala di dimensioni ridotte rispetto a quelle di rappresentanza tipiche dellepoca, pur presentando fregi e stucchi e un soffitto voltato in camorcanna, che rendono comunque gradevole laccesso ai piani superiori. Landrone di acceso dal Corso presenta dimensioni notevoli, sia in larghezza che in altezza, questo ambiente, fiancheggiando la grande cantina e locali di servizio (probabilmente utilizzati in passato come stalle per i cavalli) si raccorda con la scala di accesso ai piani posta ortogonalmente.
La tessitura muraria esterna costituita da mattoni in laterizio con finitura faccia a vista, ad un attento esame, mette in evidenza le parti componenti ledificio e le epoche di realizzazione dei singoli corpi di fabbrica.
Sulla facciata principale rivolta verso il Corso sono presenti cornici in laterizio che delimitano le finestre, di dimensione variabile secondo i piani e le altezze interne, sono presenti anche marcapiani in laterizio e un balconcino in aggetto al Piano Primo da cui si pu godere un bel panorama.
La copertura in legno costituita da capriate con orditura secondaria composta da travi e travicelli con sovrastante strato di pianelle in laterizio e manto di copertura in coppi.
- Opere di riparazione danni e miglioramento sismico conseguenti al sisma Umbria-Marche 1997
In occasione del Sisma che ha interessato le Marche nel 1997 il Palazzo ha subito lesioni che hanno portato ad un intervento di riparazione danni e miglioramento sismico. Tali lavori hanno comportato linserimento di tiranti per ricollegare la facciata principale, su Via Indipendenza, con le murature portanti ortogonali che presentavano delle criticit legate alle aperture di collegamento tra i locali, concentrate in corrispondenza del punto di giunzione. Tale situazione si era evidenziata attraverso la comparsa di lesioni direttamente ricollegabili allevento sismico.
Altri interventi conseguenti al progetto riguardano la realizzazione di perfori con infiltrazioni di malta e riprese locali cuci-scuci concentrate nellangolo sud-est del fabbricato che evidenziava la maggior concentrazione di lesioni legate al sisma.
Gli eventi sismici che hanno interessato lItalia centrale a partire dallAgosto 2016 hanno accentuato le situazioni di criticit presenti nelledificio con lesioni che hanno interessato maggiormente la porzione Nord e Nord-Ovest del fabbricato, ed in particolare:
il vano scala, sul lato Ovest del fabbricato
i locali a Nord, a P1 e a P2
Oltre a dette zone del fabbricato, una ulteriore criticit rappresentata dalla serie di porte presenti lungo tutta la parete a Est (lato su via Indipendenza), a P1 e a P2. Dette aperture si collocano immediatamente a ridosso della parete Est e, di conseguenza, vanno a indebolire il collegamento in senso E-W con le pareti trasversali, primarie e secondarie, ad essa ortogonali. Le vecchie fessurazioni in corrispondenza delle porte in successione, ortogonali al muro Est su Via Indipendenza, gi presenti e in parte risarcite con gli interventi post-1997, si sono ripresentate di nuovo a seguito degli eventi sismici del 2016; ci nonostante la presenza di tre cuciture armate (due inclinate e una suborizzontale) sopra ciascuna delle suddette aperture.
Tale situazione consiglia un irrigidimento complessivo della struttura a partire dagli elementi portanti orizzontali, non interessati dagli interventi precedenti, quali le volte in muratura portante per proseguire con i solai in legno dei piani superiori.
Per quanto concerne la rilevazione del danno come classificato in Allegato 1 , tab. 1.1, della Ord. 19/2017 e s.m.i., si rileva la presenza di distacchi tra pareti ortogonali nei nodi di piano primo e secondo.
Lacquisto del palazzo da parte degli attuali proprietari risale al 1920 quando un proprietario terriero, proveniente da famiglia di antiche origini amandolesi, decise di trovare una pi idonea dimora per la sua numerosa famiglia (sette figli). La propriet fu acquistata dalla Famiglia Vitali di Amandola.
La famiglia aveva abitato dal 1700 circa in un palazzo padronale con annessa chiesetta nella frazione di Casacoletta a pochi chilometri da Amandola che, dopo lacquisto del Palazzo in Amandola, fu utilizzata come residenza estiva.
Alla morte del primo proprietario, avvenuta nel 1934, la propriet pass ai figli (due dei quali la occuparono maggiormente con le loro famiglie dividendosi due piani il 1 e il 2). Subito dopo la fine della guerra, a seguito di divisioni ereditarie, la casa fu assegnata allultimogenito, che vi abit stabilmente sino al 1970, prima con la madre e poi con la propria famiglia (moglie e 4 figli), sino al trasferimento definitivo ad Ascoli Piceno. Una porzione del primo piano fu lungamente utilizzata come studio legale.
Il Palazzo passato per successione ereditaria ai 4 figli dell′ultimogenito, attuali proprietari, che lhanno utilizzata prevalentemente durante il periodo delle vacanze estive sino al sisma del 2016.
Il palazzo posto lungo il Corso principale del Centro Storico di Amandola e nella sua configurazione attuale risale alla fine del XVIII secolo. Il palazzo ingloba al suo interno il nucleo originario medievale che si pu ricondurre al primo sviluppo urbano esterno al Castello, posto sul sovrastante colle, che rappresenta il primo insediamento urbano della citt. Partendo da unit immobiliari ben distinte, evidenziate dalla tessitura strutturale e delimitate dagli elementi portanti verticali, nel corso dei secoli con interventi di ampliamento e sopraelevazione si arriva al complesso edilizio unitario odierno.
Il nucleo originario sembrerebbe costituito da due unit immobiliari distinte, separate da uno spazio, che si potrebbe ipotizzare venisse utilizzato come collegamento esterno tra i due livelli stradali posti su piani differenti. La vicinanza con la Chiesa Collegiata (oggi sede del Museo del Paesaggio dei Sibillini) porta nel XVIII secolo alla realizzazione di un complesso edilizio destinato a residenza di una famiglia nobiliare, con importanti possedimenti terrieri nel territorio comunale. Tale operazione ha comportato la sopraelevazione dei due piani con lacquisizione anche dello spazio libero tra i due edifici di origine seicentesca. I due nuovi piani sono destinati a residenza stabile della famiglia, con grandi locali di rappresentanza posti al livello pi alto, mentre i volumi originari vengono destinati a cantine magazzini e locali di servizio allabitazione.
Lo sviluppo planimetrico recente, testimoniato dalla planimetria della levata catastale risalente alla met del secolo scorso (vedi immagine 5), confrontato con le planimetrie del Catasto Gregoriano (vedi immagini 3 e 4) evidenziano inoltre un successivo ampliamento su area pubblica del limite Sud-Ovest delledificio che, attraverso un raccordo tra gli spigoli dei corpi arretrati, riesce a recuperare al complesso locali destinati ai servizi sui vari piani e un terrazzino in copertura che, seppur di difficile accesso, permette di godere di un panorama unico dei Monti Sibillini.
I due piani di pi recente costruzione, il piano primo ed il piano nobile presentano una tipologia architettonica caratteristica dei palazzi nobiliari dellOttocento se pur adattata alledificato preesistente, tipico il salone delle feste al Piano Secondo di dimensioni considerevoli e di altezza maggiore rispetto a tutti gli altri locali, a cui si accede direttamente dalla scala o da un salottino di accoglienza per gli ospiti illustri.
Per quanto concerne gli elementi architettonici caratterizzanti ledificio, da notare come la distribuzione interna avvenga tramite una scala di dimensioni ridotte rispetto a quelle di rappresentanza tipiche dellepoca, pur presentando fregi e stucchi e un soffitto voltato in camorcanna, che rendono comunque gradevole laccesso ai piani superiori. Landrone di acceso dal Corso presenta dimensioni notevoli, sia in larghezza che in altezza, questo ambiente, fiancheggiando la grande cantina e locali di servizio (probabilmente utilizzati in passato come stalle per i cavalli) si raccorda con la scala di accesso ai piani posta ortogonalmente.
La tessitura muraria esterna costituita da mattoni in laterizio con finitura faccia a vista, ad un attento esame, mette in evidenza le parti componenti ledificio e le epoche di realizzazione dei singoli corpi di fabbrica.
Sulla facciata principale rivolta verso il Corso sono presenti cornici in laterizio che delimitano le finestre, di dimensione variabile secondo i piani e le altezze interne, sono presenti anche marcapiani in laterizio e un balconcino in aggetto al Piano Primo da cui si pu godere un bel panorama.
La copertura in legno costituita da capriate con orditura secondaria composta da travi e travicelli con sovrastante strato di pianelle in laterizio e manto di copertura in coppi.
- Opere di riparazione danni e miglioramento sismico conseguenti al sisma Umbria-Marche 1997
In occasione del Sisma che ha interessato le Marche nel 1997 il Palazzo ha subito lesioni che hanno portato ad un intervento di riparazione danni e miglioramento sismico. Tali lavori hanno comportato linserimento di tiranti per ricollegare la facciata principale, su Via Indipendenza, con le murature portanti ortogonali che presentavano delle criticit legate alle aperture di collegamento tra i locali, concentrate in corrispondenza del punto di giunzione. Tale situazione si era evidenziata attraverso la comparsa di lesioni direttamente ricollegabili allevento sismico.
Altri interventi conseguenti al progetto riguardano la realizzazione di perfori con infiltrazioni di malta e riprese locali cuci-scuci concentrate nellangolo sud-est del fabbricato che evidenziava la maggior concentrazione di lesioni legate al sisma.
Gli eventi sismici che hanno interessato lItalia centrale a partire dallAgosto 2016 hanno accentuato le situazioni di criticit presenti nelledificio con lesioni che hanno interessato maggiormente la porzione Nord e Nord-Ovest del fabbricato, ed in particolare:
il vano scala, sul lato Ovest del fabbricato
i locali a Nord, a P1 e a P2
Oltre a dette zone del fabbricato, una ulteriore criticit rappresentata dalla serie di porte presenti lungo tutta la parete a Est (lato su via Indipendenza), a P1 e a P2. Dette aperture si collocano immediatamente a ridosso della parete Est e, di conseguenza, vanno a indebolire il collegamento in senso E-W con le pareti trasversali, primarie e secondarie, ad essa ortogonali. Le vecchie fessurazioni in corrispondenza delle porte in successione, ortogonali al muro Est su Via Indipendenza, gi presenti e in parte risarcite con gli interventi post-1997, si sono ripresentate di nuovo a seguito degli eventi sismici del 2016; ci nonostante la presenza di tre cuciture armate (due inclinate e una suborizzontale) sopra ciascuna delle suddette aperture.
Tale situazione consiglia un irrigidimento complessivo della struttura a partire dagli elementi portanti orizzontali, non interessati dagli interventi precedenti, quali le volte in muratura portante per proseguire con i solai in legno dei piani superiori.
Per quanto concerne la rilevazione del danno come classificato in Allegato 1 , tab. 1.1, della Ord. 19/2017 e s.m.i., si rileva la presenza di distacchi tra pareti ortogonali nei nodi di piano primo e secondo.
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